Il testo riflette sulle analogie tra poesia e teatro, a partire dal modo autoevidenziante delle due forme. Analizza poi l'attualità, la presenza, che le accomuna, momento della durata umana. Altra analogia è il gioco comune, lo scambio disponibile e attivo, la fonda simpatia che i due modi realizzano. Anche la drammaticità, scelta e rischio di parola, è cosa comune, così come l'intensa partecipazione, l'impegno proprio che poesia e teatro propongono. Lo sguardo corre poi sulla possibilità della poesia non solo come testo stampato, o ascoltato, ma come forma teatrale completa. Accenno è fatto all'opportunità che i poeti ritrovino l'intensità epica e narrativa della loro scrittura.
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