Sfacciate. In difesa delle ragazze dell'Essex e di tutte le donne sfrontate e sovversive del mondo

Sarah Perry
 

«Non mi ero resa conto che l'espressione dispregiativa "Essex girl", che si applicava anche a me, fosse una questione femminista, una questione che avrei fatto meglio a investigare e a mettere in dubbio. Solo dopo, e per piccoli gradi – parlando con donne, leggendo opere di donne, e ascoltando donne; e comprendendo che, se in vita mia ero sfuggita a critiche e torti misogini, era stato in gran parte per gli agi e i privilegi di cui avevo goduto – ho capito che avrei dovuto coltivare e rafforzare il mio femminismo per me stessa, forse, ma soprattutto per le altre donne.»

In Inghilterra è in uso un'espressione che racchiude tutti i possibili pregiudizi nei confronti delle donne che si sottraggono alle cosiddette norme della rispettabilità sociale: ragazza dell'Essex. Nell'immaginario collettivo una ragazza dell'Essex è una donna pigra e incapace, irrimediabilmente volgare, sessualmente minacciosa, un affronto alla moralità e una minaccia ai valori della sobrietà, dell'industriosità e dell'obbedienza proprie dell'upper class; è, insomma, il ricettacolo delle ansie sociali delle classi dominanti. In quest'agile pamphlet, Sarah Perry fa propria quest'espressione dispregiativa sino al punto da trasformarla in un'aspirazione, dimostrando, attraverso la storia di alcune illustri cittadine, come sia motivo di orgoglio, e non di imbarazzo o di vergogna, essere una ragazza dell'Essex. Ecco dunque dipanarsi, attraverso una brillante prosa, una storia tutta al femminile che celebra il coraggio, la caparbietà e l'audacia delle donne. Dalla martire protestante Rose Allin all'indomita abolizionista Anne Knight, passando per la filosofa e poetessa nera Audre Lorde, la scrittrice Harriet Martineau, l'attivista Emily Hobhouse e la star Kim Kardashian: sono loro il territorio dell'Essex girl; non la carta geografica. Sono loro a incarnare il significato dell'essere poco raccomandabili, irrispettose, disobbedienti; del parlare senza aspettare il proprio turno e alzare troppo la voce e troppo spesso; dell'essere irritabili e irritanti; dell'essere corpi sgradevoli e scomodi, spina nel fianco per le classi al potere, persone totalmente libere, perché chi resiste all'obbligo «di mantenere fresca la vernice della reputazione» è anche capace di opporsi ai soprusi e all'arroganza del potere.

COME COMINCIA
Una sera di qualche mese fa, ancora presto, ho preso un pullman e sono tornata nella mia città natale, Chelmsford; e, quando sono scesa a una fermata di Wood Street, ho trovato ad attendermi i fantasmi dell'Essex. Poco distante da dov'ero si innalzava un muro di mattoni rossi con macchie di efflorescenza, sormontato da una ringhiera nera di ferro. Oltre quello, al di là di una distesa d'erba, ho visto per la prima volta una fila di case moderne, costruite dopo la mia ultima visita. Mentre ero lì in piedi, alla luce del crepuscolo, con il pullman che ripartiva alle mie spalle, mi sono messa a leggere quel muro quasi fosse un manoscritto. È tutto ciò che rimane dell'ospedale dove mia madre mi aveva dato alla luce, in autunno, con qualche settimana di anticipo dal momento che non ero attesa prima dell'inverno. Ero blu, dice mio padre, e vedermi così era stato uno shock.

 

In libreria dal 04/11/2021
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