Quattro sgangherati amici decidono di scrollarsi di dosso le nebbie e l'accidia del loro paesino padano per darsi all'Avventura e realizzare i propri sogni. Prima col rapimento di un toro da monta nascondendolo in un Jolly Hotel in attesa del riscatto, ma con drammatiche conseguenze, e poi levando le tende alla volta di Roma per fondare un teatro off. La voce di Casablanca, il più appartato dei quattro, narra quindi una tragicomica vicenda di donchisciotti votati ai fallimenti: Paolo, che data la sua somiglianza con Jack Palance ambisce ai riflettori del teatro e del cinema, Elio, basso botolo ringhioso segnato da una fatale avarizia, Sauro elegante ceramista mancato che le donne divorano con lo sguardo e infine Casablanca stesso, diventato regista per caso, impegnato in un difficile faccia a faccia con un suo protervo alter ego. L'inizio del teatro è disastroso ma poi entra in scena l'affascinante, ricchissimo N.N. che, pur tormentato da una crisi sentimentale, finanzia la loro impresa con la generosità di un mecenate d'altri tempi. Basterà il denaro a tenere insieme i quattro amici sempre in fuga da se stessi e dalla realtà? A fare naufragare i loro sogni saranno i sentimenti, ''quel candelotto di dinamite che ognuno si porta appresso dalle parti del cuore e sempre pronto a esplodere''.
Dall'autore de La malinconia dei Crusich un altro romanzo epico, ma questa volta di un'epica profondamente italica e provinciale, narrata con un impasto di ironia e malinconia che strappa emozioni e risate a tempi sapientemente alterni.
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