Gauss ha dieci anni e dice sempre la verità. Tanto da cacciarsi nei pasticci almeno quanto chi non la dice proprio mai, come la sua famiglia. Una famiglia bizzarra e anticonvenzionale dove l'unica stranezza non è certo quella di aver chiamato un bambino con il cognome di un famoso matematico. In una girandola di situazioni tragicomiche, Gauss infila sul naso del lettore occhiali con lenti magiche e lo conduce attraverso pagine che si svelano come un giallo, ma che soprattutto raccontano l'universo incantato e saggio dei bambini e quello disincantato ma irrimediabilmente fragile degli adulti con grazia, intensità e irresistibile ironia.
SILVIA TESIO, PIACERE, IO SONO GAUSS, MONDADORI
Gauss ha un problema: proprio in quella casa apparentemente così aperta e anticonformista nessuno vuole parlargli di suo padre, che lui non ha mai conosciuto. La mamma evita accuratamente la faccenda e nonna Olimpia, quando si tocca l'argomento, spegne l'apparecchio acustico e si chiude in un mutismo ostinato. A peggiorare le cose, poi, ci si mette pure la sorellastra Leonora che da qualche tempo si è ammalata di adolescenza, diventando più che mai insopportabile. Ma Gauss non si rassegna: vuole che gli venga finalmente svelato il nome del suo misterioso e inafferrabile papà. Immaginare mille possibili verità lo ha stancato e ora in lui si fa urgente il bisogno di andare a cercarne una definitiva, non importa quanto nascosta, scomoda o dolorosa. Quando la famiglia si trasferisce a Casale Monferrato e Leonora si ficca in una situazione decisamente complicata, tutto precipita.
QUI il Recensore, QUI la Gazzetta di Parma, QUI il Giorno, QUI La Stampa, QUI Tu Style, QUI La Stampa TTL, QUI, QUI e QUI la rassegna stampa
Questo sito utilizza cookies di profilazione
(anche di soggetti terzi).
Proseguendo nella navigazione del sito
l’utente esprime il proprio consenso all'uso dei cookies.
Per maggiori informazioni si rimanda
all’Informativa Privacy estesa e alla Cookies Policy.