La giornata di Carlo Ballauri non poteva cominciare peggio. La sveglia con la bocca impastata, a mezzogiorno, al suono degli insulti e delle minacce provenienti dalla segreteria telefonica, pronunciati da una voce inconfondibile e niente affatto soave: quella di Artemio Buttafuoco junior detto Ortaggio, neoreggente della Hardcorps, la casa di produzione del film porno di cui miracolosamente Carlo è stato scelto come regista dopo il flop dell'improponibile Chi sputa ama...
MARCO CUBEDDU, PORNOKILLER, MONDADORI
Poi il caldo e il sudore, mentre Carlo cammina per il centro di Torino trascinando la gamba, che ha perso la piena funzionalità dopo un'accesa conversazione con Dimitri, zelante tuttofare di Ortaggio, sotto gli occhi paternalisti e sprezzanti del candidato sindaco, suo fratello Gabriele, che lo fissano dalle gigantografie disposte in ogni angolo per la campagna elettorale delle elezioni comunali. Finché, nella nebbia dell'asfalto rovente appare lei, un'età indefinibile, un corpo efebico, un mazzo di rose in mano e in bocca un ricatto: "cinquanta euro o mi metto a urlare che stai provando a stuprarmi". Il tempo di farsi rubare il portafoglio che Carlo capisce. È lei, la musa che stava aspettando per riprendere il suo antico progetto: il mockumentary Lolita Cyberpunk. È l'occasione che stava aspettando per mutare in luminosa estate la sua primavera di promesse subito sfiorite?
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