Hanno finito gli studi, non sono più giovani ma non sono ancora adulti, cercano un lavoro attraverso cui realizzarsi e rendersi indipendenti, vagano in una Milano da incubo che brucia ogni occasione, sperimentano, provano strade diverse, non si fermano davanti a nulla: sono disposti a rubare l’identità degli altri, a mentire, a tradire un’amicizia, a creare dipendenza affettiva. Rincorrono nonostante tutto un’armonia perduta. Tre giovani adulti alla ricerca disperata di una direzione da dare alla propria vita attraversano una Milano sfolgorante e ubriaca, alla vigilia dell’epidemia di Covid. Ognuno di loro è un frutto bacato. Milena, depressa bipolare, insegue il sogno assoluto di una carriera come attrice teatrale. Sabrina disperde le sue energie in mille lavori inutili, cercando di rimarginare una cicatrice segreta nascosta nel suo passato. Guglielmo, narcisista patologico, riesce a realizzare se stesso solo attraverso relazioni malate, in un mondo di sola apparenza. Non si fermano davanti a nulla: sono disposti a rubare l’identità degli altri, a mentire, a tradire un’amicizia, a creare dipendenza affettiva. Rincorrono nonostante tutto un’armonia perduta. Si incontrano per caso o è frutto di una macchinazione? Sabrina cerca una stanza e Milena la ospita. Dopo una reciproca diffidenza nasce un’amicizia, quasi una dipendenza. Sabrina riconosce in Milena il suo modello di vita. L’apparizione di Guglielmo rompe gli equilibri. Milena vede in lui un salvatore e si innamora perdutamente. Secondo Sabrina non è un amore assoluto, l’amica è vittima di un’abile manipolazione. Qual è la verità?
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