Il prezzo della bellezza

Rosa Teruzzi
 

Attacco ai chirurghi estetici delle star. Rosa Teruzzi utilizza il giallo per parlare di bisturi

ROSA TERUZZI, IL PREZZO DELLA BELLEZZA, RUSCONI

Il primo è il chirurgo plastico preferito delle star che a lui si affidano per farsi rimpolpare labbra e decolletè. Il secondo impone alle sue assistenti lifting e liposuzioni perché non gli facciano fare “brutta figura”. Il terzo tiene una seguitissima rubrica in un talk show, dove sdottora sul fascino indiscreto del ritocco. Tre maghi del bisturi sui quali si abbatte la feroce vendetta delle Brigate Antisilicone ne Il prezzo della bellezza, il nuovo giallo milanese di Rosa Teruzzi, beniamina di Sveva Casati Modignani che paragona la sua protagonista – Irene – a Salvo Montalbano.
Certo, non è che i due detective letterari si assomiglino: Irene è una giovane e goffa cronista di nera in un giornale del pomeriggio, tanto imbranata in amore quanto infallibile nelle indagini, grazie anche al dono speciale di una sensibilità quasi medianica alle emozioni del prossimo. Si muove in una Milano violenta e poetica dove i pensionati coltivano orti abusivi dentro le aiuole e un’operatrice precaria di call center trova il tempo per leggere – gratis – romanzi d’amore agli anziani di una casa popolare. Una città magica e dolente che ricorda le atmosfere di Scerbanenco, molto lontana dagli sbarluccichii della tivù in cui le imprese delle Brigate Antisilicone trascinano Irene con la sua compagnia di giro di pittoreschi colleghi.  Angelo, il fotografo che parla solo per proverbi milanesi, Luca, fascinoso vicedirettore e Temperante Cagnaccio, il nuovo capocronista, un misogino sovrappeso assetato di titoli a nove colonne. Ma, nelle 151 pagine del romanzo, Irene trova spazio anche per indagare su uno dei delitti di periferia che le sono più congeniali, il crudele omicidio di una maestra cieca, ammazzata a colpi di ferro da stiro per i quattro soldi della sua pensione. Un delitto che nasce da un patto segreto.
E proprio il segreto è il tema sotterraneo del romanzo. Segreto come il dono di Irene. Come la sua relazione turbolenta con un bel commissario brizzolato, Beppe, con cui divide il lavoro e saltuariamente il letto. Come il dolore di sua mamma, Francesca, celato dietro una maschera di perfezione. E segrete resteranno a lungo le motivazioni reali delle Brigate Antisilicone e con esse il ruolo di una misteriosa contessa, devota al ritocco, capace di sottrarsi al dono di Irene con la sola forza della sua volontà. Sfuggente e temibile come la Primula Rossa.

QUI il Corriere della Sera, QUi Studio Aperto, QUI Chi

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