«E così, dopo 17 anni e 10 mesi vissuti più o meno da bravo ragazzo, si trovò davanti alla Questura dove indagavano per l’omicidio che aveva commesso.»
Ma come è finito Lele in quella stanza e come ne uscirà? È nato e cresciuto in periferia ma il talento della scrittura lo ha portato a studiare in un liceo classico del centro dove si è innamorato di Serena, bella e irraggiungibile. Per avvicinarsi a lei esce con un gruppo che fa uso di ecstasy, la prova per non essere da meno e finisce per entrare nel giro. Ma un amico muore per una «pasta» tagliata male ed è solo l’inizio di una serie di eventi a cascata incontrollabili.
Custode di un segreto inconfessabile e sottoposto a sfide più grandi di lui, il protagonista è costretto a crescere a marce forzate mentre attorno, in una trama che procede implacabile e avvincente come un giallo, si svelano le verità nascoste degli amici e, in un intreccio inarrestabile, quelle dei genitori dei ragazzi.
Fabio Bonifacci, sceneggiatore di successo al suo primo romanzo, ci sorprende con un libro che parte come commedia brillante e poi vira su toni drammatici in un crescendo che coinvolge col ritmo di un thriller, incrociando l’emozionante educazione sentimentale di un gruppo di adolescenti con il ritratto impietoso di una classe di padri e madri sull’orlo di una crisi di nervi: protagonisti di un’età incerta e traboccante di contraddizioni.
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