Il brillante ingegnere che ha rinunciato a tutte le proprie amicizie e a cercare l'amore. Il manager rampante che colleziona avventure galanti ma fugge terrorizzato non appena qualcuna si innamora di lui. L'attrice sul viale del tramonto che, affetta dalla "sindrome del bastardo", si accompagna soltanto a uomini violenti. Il cinquantenne brizzolato che tradisce compulsivamente la moglie perché "l'infedeltà fa parte della coppia"...
Giacomo Dacquino, Impara a dire ti amo (prima che sia troppo tardi), Mondadori
Sono solo alcuni dei protagonisti dei casi clinici illustrati dallo psichiatra e psicoterapeuta Giacomo Dacquino, ognuno con una storia diversa ma tutti esempi della generale crisi dei sentimenti - soprattutto dell'amore - e dell'immaturità affettiva che sembrano caratterizzare la società contemporanea: "Viviamo in tempi di superficialità, in cui la gente s'illude di prendere lezioni d'amore dai programmi televisivi, che pretendono d'insegnare come trovare l'anima gemella, sedurla e sopravvivere all'abbandono".
Abbagliati dall'estrema facilità con cui, attraverso Twitter o Facebook, si possono fare nuovi incontri e intrecciare relazioni, si tende infatti a dimenticare che l'amore - come il voler bene, con cui non va confuso - non è una dote naturale, ma un sentimento a cui si deve essere educati e che bisogna imparare a coltivare con pazienza e fatica, giorno dopo giorno. Oggi troppo spesso si è portati a privilegiare la "quantità" dei rapporti anziché la loro "qualità", salvo poi accorgersi che, così, ci si condanna irrimediabilmente alla solitudine.
Dacquino ci spiega che ogni autentica relazione d'amore è fondata sul dialogo, sullo scambio e la condivisione di pensieri ed emozioni, e che la prima causa del fallimento di tanti legami, anche di quelli che sembravano "eterni", è il progressivo esaurirsi della comunicazione (verbale e non) tra i partner, dovuto alla fretta, alla routine e, soprattutto, alla mancata cura dei sentimenti. Perché uno dei tratti più negativi dei nostri giorni è costituito dall'egocentrismo e dall'analfabetismo affettivo, cioè l'incapacità - o, ancor peggio, la vergogna - di dire "Ti amo" non solo con le parole ma anche con il cuore. Eppure è questo l'unico modo per creare quelle relazioni ricche, appaganti e mature di cui ciascuno ha bisogno per riuscire a essere pienamente se stesso. Imparare a farlo prima che sia troppo tardi, significa dare all'amore la concreta possibilità di diventare quella forza irresistibile "che move il sole e le altre stelle".
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