La prima presentazione de
L'impero perduto
, il nuovo attesissimo libro di
Paolo Cesaretti
, si terrà martedì 28 novembre a
Livorno
,
presso la storica libreria Belforte (ore 21.00, via Grande 91)
Introduce
Guido Guastalla
Intervengono
Giangiacomo Panessa
Storico greco della Scuola Normale Superiore di Pisa
Esperto di intercultura
Pia Pera
Scrittrice e slavista
Sarà presente l’autore
Nella primavera del 1179 un'imponente flotta di diciannove navi solca
le acque del Mediterraneo diretta a Oriente. A bordo, una fanciulla di
quasi nove anni dalla bellezza "diafana e cristallina". La meta del suo
viaggio, che già si delinea all'orizzonte, è una città dalle possenti e
inespugnate mura, dietro cui scintilla una moltitudine di colonne e
cupole di chiese, sulle quali si erge magnifica quella della basilica
di Santa Sofia: Costantinopoli, capitale dell'Impero bizantino che da
secoli perpetua la gloriosa tradizione di Roma, centro universale della
cristianità per la profusione delle sue reliquie.
Agnès, così si chiama la fanciulla, è approdata sino a qui perché
promessa in sposa dal padre, il re di Francia Luigi VII, al
giovanissimo Alessio, figlio dell'imperatore di Bisanzio Manuele I,
della dinastia dei Comneni. Sullo sfondo di questo matrimonio tra
bambini un fitto intreccio di relazioni diplomatiche e di strategie
d'alleanza volte ad arginare da un lato la supremazia di Federico I
Barbarossa in Europa, dall'altro l'onnipresente minaccia islamica.
L'ingresso della principessa a Costantinopoli, che l'accoglie
festante in un tripudio di acclamazioni, significherà per lei la
nascita a una nuova vita e la renderà una persona completamente
diversa, persino nel nome. D'ora in poi non esisterà più Agnès di
Francia ma solo Anna di Bisanzio e le sue sorti saranno
indissolubilmente legate a quelle dell'Impero.
Paolo Cesaretti elegge questa fanciulla venuta dal lontano
Occidente a testimone privilegiato attraverso cui narrare la storia
degli ultimi decenni di un Impero e della sua capitale, il cui
splendore sarà sempre più offuscato da sanguinose congiure, conflitti
intestini e da un inesorabile processo di disgregazione. Il suo
racconto, intenso, ricco di sfumature e rigorosamente documentato, è
anche il luogo d'incontro di molti altri racconti di importanti
scrittori dell'epoca, bizantini e non solo. Dalla complessa trama di
eventi storici che accompagnano la formazione della protagonista emerge
il ritratto di una figura femminile che fu suo malgrado strumento di
disegni più grandi di lei e conobbe, dapprima bambina e poi
adolescente, vicende inaudite, sorprendenti e dolorose: nell'arco di
pochi anni pianse la morte simultanea del padre e del suocero, fu
vedova due volte, prima del giovane Alessio, ucciso proditoriamente,
poi del sessantacinquenne Andronico, successore del precedente marito e
mandante del suo omicidio. A quattordici anni, con l'ascesa al potere
della dinastia degli Angeli, benché emarginata dalla carica imperiale,
assistette con rara consapevolezza alle vicissitudini di un Impero
ormai in via di disfacimento, fino alla Quarta Crociata che nel 1204,
con la conquista di Costantinopoli, ne decretò il tramonto di grande
potenza.
Neppure allora Anna abbandonò la città in cui si era evoluta e
trasformata, e contro l'assalto dei crociati ai loro "confratelli
cristiani d'Oriente" seppe "resistere", facendosi interprete di
un'identità bizantina profonda, destinata a perdurare nella cultura e
nell'arte, oltre le ceneri dell'Impero perduto.