I PERFEZIONISTI: un'intervista a David Flusfeder

I PERFEZIONISTI di DAVID FLUSFEDER (Neri Pozza Bloom) è un affresco storico, un giallo, un romanzo di formazione: un’opera che vuole raccontare il crocevia enigmatico in cui il passato si scioglie nel presente, e la consistenza ineffabile di sogni che non smettono mai di meravigliarci, plasmando per sempre le nostre vite.
Edgar Pagan è un ragazzino inglese di dodici anni. Non può ancora guidare una macchina, deve fare i compiti ogni giorno, ha bisogno del permesso della madre per passare la serata con un amico. Però trasuda un’energia frenetica, l’elettricità inarrivabile dell’adolescenza tutta entusiasmo ed eccitazione.
Edgar non ha mai sopportato il nuovo fidanzato della madre, fin quando non gli si presenta l’occasione giusta: un viaggio negli Stati Uniti per trascorrere un po’ di tempo con il padre e far visita alla nonna Fay, nella casa di famiglia.
Ma nella bella e antica dimora dei Pagan qualcosa non funziona. Il padre sembra non farsi mai vivo, il gatto è sparito, l’amico che accudisce la nonna è piuttosto sospetto. Edgar decide di investigare, nel presente e nel passato dei suoi familiari.
Frammento dopo frammento una strana storia inizia a prendere forma. Tutto ha inizio a metà dell’Ottocento, all’interno di una setta radicale cristiana, i Perfezionisti, sognatori utopici, ferventi sostenitori dell’amore libero, convinti lettori e interpreti della sacre scritture, assertori di un «comunismo biblico» capace di rendere migliore il mondo. Uomini e donne in preda alle passioni, ai desideri, alla speranza e alla fede.
Centocinquanta anni dopo la morte di Mary Pagan, la fondatrice di questa inusuale casata, Edgar scopre il sottile e misterioso legame che ci unisce a chi è venuto prima di noi, coloro che hanno scritto, senza che lo sapessimo, una parte imprescindibile del nostro carattere, delle nostre possibilità, del nostro destino.
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